Molte persone si domandano quali beni e soldi non vengano considerati nel calcolo dell’ISEE e, di conseguenza, non abbiano alcun impatto sull’accesso a bonus e agevolazioni. Una recente evoluzione legislativa, accompagnata dalla complessità normativa storica che regola l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ha portato ad alcune importanti esclusioni e chiarimenti su quali elementi patrimoniali non incidano su questo parametro fondamentale.
Redditi e patrimoni esclusi dal calcolo ISEE
Il calcolo dell’ISEE è finalizzato a fotografare la reale situazione economica del nucleo familiare, aggregando sia reddito che patrimonio. Tuttavia, numerose voci – sia tra le entrate che tra i beni – non vengono conteggiate. Tra queste rientrano diversi tipi di strumenti di sostegno per la disabilità, come pensioni di invalidità e assegni di cura, che in quanto finalizzati a supportare condizioni di fragilità non vengono computati nel reddito utile al calcolo. Allo stesso modo, anche il TFR (trattamento di fine rapporto) non viene considerato.
Non tutte le tipologie di proprietà e strumenti finanziari vengono conteggiate alla stessa maniera: ad esempio, per il patrimonio mobiliare, viene preso in considerazione soltanto il 20% del suo valore, ma solo dopo aver applicato alcune importanti franchigie: vengono sottratti 6.000 euro, più 2.000 euro per ogni altro componente del nucleo familiare dopo il primo, fino a un massimo di 10.000 euro complessivi. Questo significa che un importo depositato su un conto corrente può rientrare in ISEE solo per la parte eccedente le franchigie stabilite dalla legge.
Le nuove esclusioni: titoli di Stato e strumenti garantiti
Una delle novità più rilevanti introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 riguarda l’esclusione di specifiche categorie di investimenti finanziari. A partire dal decreto di recente approvazione, sono stati esclusi dal calcolo ISEE i titoli di Stato e prodotti finanziari ad essi assimilati. Nel dettaglio, non dovranno essere più dichiarati:
- Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)
- Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
- Certificati di Credito del Tesoro (CCT)
- Certificati del Tesoro Zero-Coupon (CTZ)
- Buoni postali fruttiferi
- Libretti di risparmio postale
Tutti questi strumenti, garantiti dallo Stato, non dovranno essere inseriti né come patrimonio mobiliare né come reddito. Anche altri prodotti simili – che raccolgono risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato – rientrano in questa esclusione. La finalità di questa misura è incentivare il risparmio, aumentando l’accessibilità a bonus e agevolazioni senza penalizzare chi investe in titoli sicuri e a basso rischio.
È importante sottolineare che questa esclusione richiede l’approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del relativo decreto: pertanto, chi intende aggiornare l’ISEE dovrà verificare che la normativa sia effettivamente entrata in vigore nel momento della richiesta.
Beni mobiliari e immobiliari che non compaiono nell’ISEE
Oltre agli strumenti finanziari statali, vi sono diverse altre categorie di beni mobiliari e immobiliari che non devono essere dichiarate al fine del calcolo dell’ISEE. Tra i principali casi di esclusione si segnalano:
- Nuda proprietà: possedere la nuda proprietà di un bene (senza usufruirne economicamente) non comporta il suo inserimento in ISEE.
- Opere d’arte e gioielli: non sono considerati nel patrimonio mobiliare valutato ai fini ISEE.
- Lingotti d’oro: anche questi sono esclusi.
- Apparecchiature elettroniche (come televisori, computer, telefoni): non rientrano nel computo.
- Scooter e ciclomotori con cilindrata inferiore a 250 cc:
- Alloggi in cooperativa a proprietà indivisa: se la proprietà non è individuale ma della cooperativa, il bene non si considera personale ai fini ISEE.
- Costruzioni strumentali alle attività agricole (capanni, ripostigli per attrezzi): escluse dal computo.
- Impianti fotovoltaici inferiori a 3 kW e con spazio al suolo minore di 150 mq: non incidono sull’indicatore economico.
- Immobili inagibili o diroccati: se non producono reddito o non sono utilizzabili, vengono esclusi.
Per quanto riguarda invece la casa di abitazione principale, il calcolo prevede una franchigia molto ampia: fino a 52.500 euro (che può salire a 100.000 euro in caso di disabile grave residenti), più una maggiorazione per ogni figlio convivente oltre il secondo. Anche il debito residuo del mutuo può essere sottratto dal valore della casa stessa. Restano esclusi patrimoni immobiliari detenuti in usufrutto o nuda proprietà, se non generano benefici economici effettivi.
Altri strumenti, uscite e detrazioni che abbassano l’ISEE
Molti ignorano che alcune uscite possono abbattere il valore dell’ISEE. Il più significativo esempio è costituito dal canone d’affitto della casa di abitazione: l’importo versato annualmente può essere detratto, andando a ridurre il reddito considerato. Inoltre, diverse altre detrazioni sono previste quando si hanno a carico figli minori, disabili o quando si sostengono spese sanitarie rilevanti.
È bene ricordare che, sebbene spesso si confonda il valore ISEE con il reddito disponibile, i due concetti sono diversi. L’ISEE non rappresenta il reddito direttamente disponibile, ma il risultato di una complessa formula che tiene conto di molteplici fattori tra cui anche le franchigie e le esclusioni sopra elencate.
Infine, alcuni strumenti di previdenza (come fondi pensione integrativi, a seconda della tipologia) possono godere di particolari detrazioni o esclusioni, ma è sempre opportuno verificare la disciplina aggiornata presso il proprio CAF o consulente per evitare errori.
Riepilogo delle principali esclusioni
- Pensioni d’invalidità e assegni di cura
- TFR
- Titoli di Stato, buoni postali, libretti postali
- Nuda proprietà, opere d’arte, gioielli, oro
- Case inagibili o non fruibili
- Prime case entro le franchigie previste
- Apparecchi elettronici, piccoli veicoli
- Impianti fotovoltaici e immobili strumentali agricoli
Chi desidera ottenere i principali bonus sociali – come bonus asilo nido, borse di studio o agevolazioni statali – può quindi orientare i propri risparmi prediligendo strumenti che non incidono sull’ISEE. Tra questi, soprattutto quest’anno, spiccano i titoli di Stato italiani, che, secondo l’ultima normativa, risultano invisibili all’indicatore e quindi non penalizzano l’accesso agevolato alle misure ISEE-based.