L’appuntamento dal nutrizionista rappresenta uno dei primi passi fondamentali verso una maggiore consapevolezza della propria salute e dei propri bisogni alimentari. Tuttavia, per garantire un approccio personalizzato e realmente efficace, presentarsi alla prima visita con una serie di esami del sangue aggiornati si rivela estremamente utile. Questo consente al professionista di valutare in modo oggettivo lo stato di salute generale, individuare eventuali carenze nutrizionali o squilibri metabolici, e personalizzare il piano alimentare in base alle effettive necessità dell’individuo.
Perché gli esami del sangue sono fondamentali nell’ambito nutrizionale
Le analisi del sangue sono strumenti diagnostici imprescindibili quando si affronta un percorso nutrizionale mirato. Grazie a questi esami, il nutrizionista può:
- Identificare carenze di vitamine e minerali: parametri come vitamina D, B12, folati, ferro e calcio sono essenziali per rilevare situazioni di deficit che possono compromettere la salute generale.
- Valutare il profilo metabolico: il controllo di glicemia, colesterolo (totale, HDL, LDL) e trigliceridi aiuta a individuare precocemente condizioni a rischio come diabete e dislipidemie.
- Controllare la funzionalità degli organi chiave: valori come azotemia, creatinina, transaminasi (AST, ALT) e gamma-GT forniscono informazioni sulle condizioni di reni e fegato, strutture fondamentali per il metabolismo dei nutrienti.
- Monitorare lo stato ormonale: esami come TSH, FT3 e FT4 sono particolarmente rilevanti per capire il funzionamento della tiroide, mentre il dosaggio di cortisolo, testosterone, DHEA-S, e altri ormoni può essere richiesto in situazioni particolari.
- Escludere complicanze ematologiche: l’emocromo completo permette di valutare la presenza di anemia, infezioni o disturbi della coagulazione, condizioni che possono influenzare la scelta e la riuscita di un determinato piano alimentare.
Presentare al professionista risultati recenti di questi esami significa fornire una base solida per una consulenza rigorosa e su misura .
Gli esami del sangue essenziali prima della visita dal nutrizionista
In assenza di particolari patologie note o richieste specifiche, si consiglia di portare con sé i risultati dei principali esami di routine, spesso chiamati anche check-up metabolico e nutrizionale. I più importanti includono:
- Emocromo completo: valuta la quantità e la qualità delle cellule ematiche, individuando anemia, infezioni o problemi di coagulazione.
- VES e PCR: indici infiammatori utili per escludere infezioni o stati infiammatori cronici che possono interferire con l’assimilazione dei nutrienti.
- Glicemia: parametro fondamentale per la valutazione del metabolismo glucidico e per l’individuazione precoce di diabete o insulino-resistenza.
- Azotemia, creatinina, eGFR: valutano la funzionalità renale, importante per comprendere la capacità di smaltimento delle scorie azotate.
- Transaminasi (AST, ALT) e gamma-GT: disponibili per valutare la funzionalità epatica e identificare eventuali sofferenze al fegato.
- Colesterolo totale, HDL, LDL, trigliceridi: necessari per il bilancio lipidico e la prevenzione di malattie cardiovascolari.
- Assetto vitaminico: vitamina D, vitamina B12, folati e, se necessario, vitamina B6; fondamentali per la salute muscolare, ossea e neurologica.
- Assetto del ferro: ferritina, sideremia, transferrina, TIBC per identificare carenze o accumuli di ferro, entrambi potenzialmente dannosi.
- Elettroliti e minerali: calcio, magnesio, fosforo, fondamentali per la salute scheletrica e del sistema nervoso.
- Ormoni tiroidei: TSH, FT3, FT4 per valutare la funzione della tiroide, strettamente collegata al metabolismo energetico.
- Marcatori aggiuntivi: in base al sesso, all’età e alla storia clinica, potrebbero essere richiesti il test del cortisolo, DHEA-S, testosterone totale e libero, SHBG.
Per alcuni gruppi specifici, come i vegetariani, possono essere utili anche omocisteina, zinco e rame, al fine di rilevare eventuali carenze nascoste .
Focus sui parametri chiave: quando approfondire?
Oltre agli esami di base, esistono altri parametri che il nutrizionista potrebbe suggerire di monitorare o approfondire a seconda delle condizioni cliniche, delle abitudini alimentari o dello stile di vita:
- Profilo coagulativo: PT, INR, aPTT, fibrinogeno sono indicati soprattutto se si seguono terapie particolari o si è predisposti a disturbi della coagulazione.
- Ormoni sessuali: testosterone, DHT, SHBG, estradiolo possono essere richiesti in caso di squilibri ormonali, stanchezza cronica, o sospette alterazioni del metabolismo muscolare.
- Vitamina D e paratormone (PTH): il controllo congiunto può chiarire se la carenza di vitamina D è dovuta a problemi di assorbimento, di carenza alimentare o a patologie paratiroidee.
- Omocisteina: utile per la valutazione dei rischi cardiovascolari e del metabolismo della vitamina B12 e dei folati, specie se si segue una dieta povera di prodotti animali.
I risultati degli esami del sangue vanno sempre interpretati dal nutrizionista nel contesto della storia clinica, delle abitudini alimentari, di attività fisica e di eventuali sintomatologie. Sarà il professionista a indicare se è necessario ripeterli, approfondire qualche parametro o estendere il quadro diagnostico con altre analisi mirate .
Come prepararsi adeguatamente alle analisi e cosa comunicare al nutrizionista
Per garantire la massima attendibilità delle analisi è essenziale effettuare il prelievo a digiuno (generalmente 8-12 ore), evitando sforzi intensi o stress il giorno precedente. Se si sta assumendo integrazioni di vitamine o farmaci, informare sempre sia il laboratorio sia il nutrizionista, poiché possono alterare alcuni risultati (ad esempio gli integratori di vitamina D vanno generalmente sospesi alcuni giorni prima, se non diversamente indicato).
Fornire al nutrizionista:
- Referti aggiornati, meglio se effettuati entro i 6-12 mesi precedenti la visita.
- Informazioni sull’assunzione di farmaci, supplementi o cambiamenti recenti della dieta.
- Lista dei disturbi o sintomi ricorrenti (stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, irregolarità intestinale ecc.)
Attenzione: non è necessario effettuare decine di analisi superflue. È sufficiente attenersi all’elenco degli esami consigliati dal proprio medico o da linee guida adattate alle proprie caratteristiche .
Presentarsi dal nutrizionista già muniti dei principali esami del sangue consente di ottimizzare la valutazione nutrizionale, risparmiare tempo e mirare fin da subito a un percorso alimentare tarato sulle reali esigenze della persona. Grazie all’integrazione tra dati analitici e valutazione clinica, sarà possibile gestire con maggiore precisione l’alimentazione e monitorare gli effetti nel tempo, apportando le opportune modifiche laddove necessario.